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Rubrica Posta del cuore
Ecco le vostre lettere, email, WhatsApp testimonianze ecc… che narrano di amori, di passioni, di problemi di tutti i tipi… Questa è una delle vostre innumerevoli testimonianze del valore assoluto dei nostri Tarocchi, delle nostre Sibille e dei nostri infallibili interventi Esoterici arrivate alla nostra redazione e che vi proponiamo ovviamente in forma anonima.

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A chiunque questa missiva possa raggiungere,

Scrivo queste righe, prive di nomi, date o luoghi specifici, non per cercare comprensione o perdono, né tantomeno giudizio. Scrivo perché, talvolta, vi sono esperienze che, pur nel loro recondito e personale svolgimento, assurgono a paradigma di dilemmi universali, e la loro risoluzione, per quanto inusuale, merita di essere contemplata. La mia vicenda è stata un crocevia di scelte silenziose, un labirinto di emozioni clandestine, e la sua conclusione, inaspettata quanto catartica, ha le sue radici in un ambito che per molti rimane ai margini della razionalità: la consultazione dei Tarocchi.

Per anni ho navigato le acque di una doppia esistenza. Non era una ricerca di emozioni forti, né l’esito di una superficiale insoddisfazione. Era, più che altro, la scoperta graduale e ineluttabile di una risonanza profonda con un’anima che era giunta nella mia orbita in un momento di particolare vulnerabilità reciproca. L’amore – o ciò che allora percepivo come tale – sbocciò come un fiore proibito, nutrito dalla segretezza e dall’intensità di incontri rubati al tempo e alle convenzioni. Il paradosso era stridente: da un lato, la stabilità e la sicurezza affettiva di un impegno consolidato, dall’altro, l’ebrezza vertiginosa di una passione clandestina che prometteva un’altra forma di completezza. Ero scisso, sospeso in un limbo morale ed emotivo che mi consumava silenziosamente.

Ogni giorno era una tessitura complessa di menzogne e omissioni, un atto di equilibrismo precario tra dovere e desiderio. La felicità che provavo in quei momenti rubati era sempre macchiata da un’ombra di colpa, un’inquietudine latente che si annidava sotto la superficie scintillante degli incontri appassionati. E l’altra parte della mia vita, quella ‘ufficiale’, era permeata da una sensazione di frode, un senso di inganno che, a lungo andare, diveniva un fardello intollerabile. Le notti erano popolate da interrogativi senza risposta, le giornate da una stanchezza non fisica, ma dell’anima. La pressione interna cresceva, portandomi sull’orlo di un precipizio emotivo.

Era in questo stato di profonda prostrazione che, quasi per un impulso irrazionale o una curiosità disperata, mi imbattei in un’offerta online: ‘Tarocchi di Cartomanzia GRATIS al: +39 339 27 29 722 e +39 366 45 86 448 su WhatsApp e Telegram con risposta immediata’. Fino a quel momento, avevo sempre considerato tali pratiche con uno scetticismo benevolo, al limite della derisione. Le ritenevo un mero intrattenimento o, nel peggiore dei casi, un inganno per menti fragili. Ma la mia mente non era fragile; era semplicemente esausta. E così, in un momento di rara vulnerabilità, decisi di tentare. Non avevo nulla da perdere, se non un briciolo del mio rimanente pregiudizio.

Ricordo vividamente la fredda lucidità con cui formulai la mia domanda, riducendo a un quesito essenziale il groviglio della mia esistenza: ‘Qual è il percorso più giusto per me in questo momento conflittuale?’. La risposta, declinata attraverso le immagini simboliche delle carte, non fu una predizione del futuro nel senso letterale del termine. Fu, piuttosto, una rivelazione delle dinamiche interne che mi stavano tormentando. Le carte parlarono di scelte difficili, di illusioni da dissipare, di forze opposte che richiedevano integrazione o separazione. Non mi dissero ‘lascia questa persona’ o ‘torna da quell’altra’, ma descrissero con impressionante accuratezza il mio stato di prigionia autoimposta, la necessità di affrontare la verità e la potenza trasformativa di una decisione onesta. E, sorprendentemente, indicarono un percorso di rinnovamento che passava attraverso la sofferenza della rinuncia, ma che conduceva a una pace duratura.

L’interprete, di cui non conoscerò mai il volto, parlò con una calma disarmante, distillando saggezza dalle immagini arcane. Non mi offrì soluzioni facili, ma suggerì una prospettiva, un invito all’introspezione. Mi disse che la vera libertà non risiedeva nell’avere ciò che si desidera, ma nel desiderare ciò che è intrinsecamente giusto per la propria anima e per le vite che si intrecciano con la nostra. Mi fece comprendere, attraverso l’analogia delle carte, che l’illusione di poter mantenere due realtà parallele era la vera causa della mia infelicità.

Quella consultazione fu la scintilla. Non un atto di magia, ma un catalizzatore per un processo decisionale che era già, in qualche modo, germogliato dentro di me. La ‘gratuità’ della lettura forse toglieva ogni aspettativa di un tornaconto, rendendo il messaggio ancora più puro e inaspettato. Iniziai un difficile e doloroso processo di auto-analisi e di confronto interiore. Ho riflettuto a lungo sul concetto di lealtà, non solo verso il partner legittimo, ma verso me stesso e verso la persona con cui condividevo il segreto. La dignità di tutti i soggetti coinvolti, compresa la mia, divenne la bussola che finalmente mi orientò.

La risoluzione non è stata improvvisa, né indolore. È stata una serie di conversazioni oneste, prima con me stesso, poi con la persona amata al di fuori del matrimonio. Ho dovuto affrontare gli sguardi, le lacrime, la delusione di chi era stato involontario complice e vittima di una scelta egoistica. E, infine, la dolorosa ma necessaria confessione con la persona che avevo ferito con il mio silenzio e la mia condotta. È stato un periodo di grande vulnerabilità e sofferenza per tutti, ma anche di onestà brutale e necessaria.

Oggi, a distanza di tempo, la tempesta è passata. La relazione clandestina è terminata. Il percorso di ricostruzione della fiducia, di guarigione delle ferite, è ancora in atto nella mia vita ‘ufficiale’, un cammino che non conosce scorciatoie. Ma c’è una pace che prima non conoscevo. La scissione è stata ricomposta. Non sono qui per glorificare l’infedeltà, né per promuovere pratiche divinatorie. Sono qui per testimoniare che, talvolta, la soluzione ai nostri più profondi dilemmi può giungere da fonti inaspettate, anche quelle che inizialmente scartiamo. Può essere una carta dei Tarocchi, letta da un anonimo online offerente, a fungere da specchio per la nostra anima, costringendoci a vedere la verità che ci ostiniamo a ignorare. E questa verità, per quanto scomoda, è l’unica via verso una vera e duratura risoluzione. La libertà, ho imparato, non è l’assenza di vincoli, ma la coerenza tra le proprie azioni e la propria coscienza.

Con il più profondo rispetto per la complessità dell’esistenza umana,

Un’anima Riconciliata.

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